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ANA NEWS del 19 giugno 2012

Archiviati con soddisfazione l’Esercitazione di Protezione Civile di 2° Raggruppamento a Chiuro ed il Raduno del Gruppo Artiglieria da Montagna “Sondrio” nel capoluogo da cui prende il nome, l’attività celebrativa del 90° di fondazione della Sezione Valtellinese ANA di Sondrio procede di buon passo con l’allestimento e l’inaugurazione della seconda mostra.

E’ fissata per sabato 23 giugno, alle ore 10, presso la sala “Ligari” della Provincia la presentazione della rassegna dedicata al 70° anniversario, 1942 -2012, della partenza del Corpo d’Armata Alpino per la Russia.
“Quando i soldati italiani scrivevano sull’azzurro – Lettere e documenti dal fronte russo”; una corposa mole di documenti, immagini e cimeli ai quali si aggiungono una raccolta completa sul tema di copertine della popolare “Domenica del Corriere” costituiscono il richiamo per studiosi ed appassionati, nonché dei familiari di coloro che vissero questa tragica pagina di storia.
Se la prima mostra sugli IMI era una sostanzialmente da leggere, questa è una mostra da vedere, affiancando ad ogni lettera un’immagine di quel reparto in quel periodo; oltre trecento a cui si aggiungono una trentina di copertine.
Interpellato il collezionista chiavennasco Edo Mezzera, cui va il merito di fornire questa ordinata massa documentale, di anticiparci sinteticamente i contenuti, così ce la spiega:
“Si sviluppa in maniera un po’ anomala per necessità di ricorrenze: prima il Corpo d’Armata Alpino, poi l’ARMIR ed infine lo CSIR, un percorso inverso insomma.
I testi più interessanti sono stati trascritti (e presenti sul quaderno) proprio per dare un’idea di quella che era la vita del soldato italiano in Russia.
Una chicca? Il soldato che chiede al fratello dei preservativi, perché ci sono “compagne” compiacenti, ma è meglio non fidarsi, ed ai genitori non è il caso di fare certe richieste!
Sono presenti le Domeniche del Corriere del periodo, compresa quella degli ani ‘50 che commemora il rientro degli ultimi tre generali, tra cui il comandante della Julia e della Cuneense, processati dai russi come criminali di guerra.
E’ inoltre esposto il foglio d’ordini del del Generale Messe allo CSIR (di difficile reperibilità) e l’attestato della Tridentina per i reduci, di un chiavennasco del 2° artiglieria, firmato dal colonnello Moro.
Altro documento interessante la copia a velina del rapporto del Generale Reverberi fatta subito dopo il rientro in Italia.
Tra le medaglie saranno esposte: la medaglia detta “della carne gelata tedesca” data anche ai soldati italiani dello CSIR, la croce di ghiaccio italiana ed il distintivo originale dell’ARMIR (il fascio di rovi, per intenderci).
Altra chicca: la medaglia rumena per la campagna antibolscevica, data anche ai soldati italiani dei reparti che confinavano con quelli romeni.
E’ poi presente la croce di ferro di non facile concessione a soldati non tedeschi.
Per finire c’è la medaglia del corpo d’armata alpino (da non confondersi con quella del 4°Corpo del dopoguerra e quella di tutte le Divisioni alpine, compresa quella rara d’argento della Tridentina).”

A supporto della mostra è stato ristampato il quaderno e prodotta un’apposita cartolina celebrativa.

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