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1976-2016 Quarantennale del terremoto. Majano ricorda

Cerimonia commemorativa del terremoto del Friuli del 1976. Cittadinanza onoraria all’ANA. La Sezione Valtellinese era presente!

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Il 7 maggio 2016 l’Amministrazione Comunale di Majano, rappresentata dal Sindaco Raffaella Paladin, in occasione del 40^ Anniversario del terremoto che ha colpito drasticamente la cittadina, ha voluto conferire le cittadinanze onorarie alle Istituzioni che si sono distinte per l’impegno profuso a favore della Comunità majanese: l’Esercito Italiano rappresentato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. di Corpo d’Armata Danilo Errico; l’Associazione Nazionale Alpini rappresentata dal Presidente Sebastiano Favero; l’Arma dei Carabinieri con  il Comandante della Legione Carabinieri F.V.G.Vincenzo Procacci, il vicepresidente della Provincia di Udine Franco Mattiussi.

Particolare riconoscenza è stata dedicata anche al rappresentante del Consolato generale degli Stati Uniti a Milano Cristopher Wurst, che si era subito attivato per raccogliere finanziamenti in America, e l’imprenditore Edi Snaidero che ha voluto ricordare il padre Rino che non aveva rinunciato alla ripresa dell’attività industriale in cui operavano numerosi concittadini.

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La giornata dedicata al ricordo del terremoto a Majano è iniziata con un corteo composto, oltre che dalle autorità civili, militari e religiose, anche dalla Fanfara alpina Julia, dal Picchetto
dell’Ottavo Reggimento Alpino e dagli alpini dell’Ana, che dopo esser partito dal piazzale Martiri della libertà si è fermato, sulle note del Silenzio, davanti al monumento dedicato alle vittime del sisma del ’76 per depositare una corona di fiori.

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Il Capo di Stato Maggiore Danilo Errico, dopo aver ricevuto la Cittadinanza onoraria, ha ricordato il lavoro compiuto dai militari subito dopo la scossa del 6 maggio di quarant’anni fa: “Giovani di leva che si misero a scavare armati di pala e piccone”, protagonisti di quella che fu “la migliore gestione
dell’emergenza della storia italiana”. Furono le divisioni Ariete, Julia e Mantova e 18 battaglioni dell’esercito che contribuirono fin da subito a potabilizzare l’acqua e a ripristinare le comunicazioni.

Da parte sua il rappresentante del Consolato generale degli Stati Uniti a Milano Cristopher Wurst ha sottolineato lo slancio di generosità che arrivò d’oltreoceano per il Friuli terremotato: 100 milioni di dollari che contribuirono alla ricostruzione.

Significativa anche la testimonianza dell’imprenditore Edi Snaidero che, nel ricordare la figura del padre Rino, ha voluto rimarcare il ruolo che ebbe l’azienda di Majano, seppur colpita
strutturalmente dal sisma, nel riprendere fin da subito l’attività produttiva spostando gli operai negli altri stabilimenti del gruppo.

Infine la presidente Serracchiani, rivolgendo un saluto particolare ai tanti studenti della scuola media che hanno fatto da cornice alla cerimonia, ha ringraziato gli insegnanti per aver
voluto che i ragazzi prendessero parte ad un momento così importante per comprendere l’importanza del valore della solidarietà: quella che in tanti misero a disposizione del Friuli
in quelle giornate del 1976. Ricordare chi non c’è più, e raccontare a chi non c’era cosa significhi non farsi abbattere dalle tragedie ed essere capaci di ripartire come comunità. E ancora, non dimenticare, come ha detto il Presidente della Repubblica, quei militari che quarant’anni fa in Friuli persero la vita nel terremoto e quei tanti altri che portarono il proprio aiuto alla popolazione friulana.

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Alla Commemorazione è stata particolarmente gradita la presenza, purché piccola, della delegazione della Sezione Valtellinese, nella fattispecie composta da alpini del Gruppo di Piatta, nelle persone dal Vicepresidente vicario Alfredo Praolini, Michele Colturi che, in leva a Tarvisio, da subito aveva prestato soccorso agli abitanti di Ospedaletto di Gemona ed altri tre volontari che avevano partecipato ai campi di lavoro.

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Rancio alpino al campo con scambi di contatti con i referenti alpini della Sezione di Udine e del Gruppo di Majano (capigruppo Paolo Stefani e Franco Picilli), non è mancato pure  il saluto del Presidente Favero, si è dedicato un momento per rintracciare la “Casetta chiamata Tirano” che era stata donata nell’estate del ’76, dall’omonima Sezione, per verificarne, con soddisfazione, il buon grado di manutenzione.

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