Il Vessillo
Il Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini e il Vessillo Sezionale
MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE CHE DECORANO IL VESSILLO SEZIONALE
GIUSEPPE PEREGO |
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GIOVANNI SONCELLI Volontario universitario comandante di un plotone alpino sul fronte russo compiva, al comando di pattuglia, le più rischiose esplorazioni notturne affrontando più volte reparti nemici e catturando armi e prigionieri. Durante un aspro combattimento accorreva prontamente col suo plotone di rincalzo e con manovra abilissima e di sorpresa attaccava il fianco destro del nemico sgominandolo e costringendolo a ripiegare con numerose perdite di uomini e materiale. In successiva violenta azione, caduti il suo comandante e quasi tutti gli ufficiali della compagnia, assumeva il comando dei valorosi superstiti e si lanciava con estrema veemenza e indomito coraggio al contrassalto benché gravemente congelato ai piedi. Alla testa dei suoi prodi, nell’impeto dell’audace inseguimento trovava eroica morte. Esempio luminoso di cosciente eroismo che onora il suo nome, il Corpo, l’Esercito e la Patria. — Medio Don, Belogory, Arnautowo (Fronte russo), 9 settembre 1942-26 gennaio 1943.
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ALDO LUSARDI Volontario di guerra, comandante di un plotone d’avanguardia, attaccato da forze avversarie, le contrattaccava vigorosamente alla testa di pochi animosi. Mortalmente ferito all’addome e conscio della sua fine imminente, proferiva con stoica fierezza, nonostante lo strazio delle ferite, parole di entusiastica soddisfazione per il dovere compiuto e di devozione al Duce. Dettava poi ad un collega il proprio testamento che è tutto un inno di fede nei destini della Patria e del Fascismo, e lo firmava di suo pugno, postillandolo. Fulgido esempio di generosa abnegazione e di eroismo. Monte Gundi, 5 novembre 1935.
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ANTONIO SERTOLI Comandante di una sezione mitragliatrici in prima linea, durante un improvviso e violento attacco avversario, opponeva la più decisa ed eroica resistenza. Soverchiato da forze molto superiori e tratto prigioniero con parte dei suoi soldati, riusciva a disarmare la scorta nemica e ritornare sul campo della lotta. Per circa tre ore guidò a continui contrattacchi un manipolo di prodi, e benchè sanguinante in più parti del corpo rifiutò sempre di recarsi al posto di medicazione. Ferito poi gravemente al petto da una fucilata, si gettò, ciò nonostante, un’ultima volta nella mischia, cadendo trafitto da più colpi di baionetta e di pugnale. Cocuzzolo -Vrsic – Monte Nero, 25 -26 maggio 1916. |
ULTERIORI DECORAZIONI APPOSTE AL VESSILLO SEZIONALE
MEDAGLIA D’ORO AL MERITO DELLA CROCE ROSSA ITALIANA All’Associazione Nazionale Alpini per la encomiabile opera svolta nelle attività di assistenza in occasione di pubbliche calamità in Italia e all’estero interpretando lodevolmente gli alti ideali umanitari di solidarietà e di volontarietà che ispirano anche il Movimento Internazionale di Croce Rossa, con la personale abnegazione e lo spirito di sacrificio dei singoli appartenenti.
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MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE DELLA REGIONE LOMBARDIA Alla Sezione provinciale Alpini di Sondrio. Attiva, con il leggendario coraggio e abnegazione dei suoi Alpini, nelle operazioni di soccorso e ricostruzione nelle calamità che hanno colpito l’Italia fin dal terremoto del Friuli nel 1976 con i successivi in Irpinia, Umbria e le alluvioni del 1987, l’Associazione ha dato vita negli anni a una organizzazione altamente professionale ed efficace dei 18 gruppi che formano il Nucleo di Protezione Civile. Innumerevoli sono le attività “ordinarie” che vengono svolte a favore del territorio, della solidarietà, della formazione e aggiornamento dei volontari insieme a commemorazioni, feste e celebrazioni dell’orgoglio alpino. |