Navigazione veloce

Campo Scuola “Anch’io sono della Protezione Civile”

Sul mensile nazionale L’ALPINO è stato dato rilievo alla significativa esperienza dei Campi Scuola. Ai più attenti non sarà sfuggito che quello allestito al Rifugio ANA Piateda a Le Piane è stato il più numeroso (44 ragazzi), quello alla quota maggiore (1550 m.) l’unico sulle Alpi (gli altri su Dolomiti e Appennino).

Particolarità che vanno ad aggiungersi al eccellente lavoro organizzativo profuso dalla Sezione, dalle Istituzioni (Scuola, Provincia, Comunità Montana V. di Sondrio, Forestale, Soccorso Alpino e soprattutto dai volontari di Protezione Civile ANA.
La cronaca e le note raccolte da Paolo Folini documentano l’intensa settimana vissuta a Le Piane; l’investimento effettuato richiede solo continuità e perfezionamento ma unanime è la gratifica che ne è scaturita. Ed è bene diffonderla.

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Si è iniziato a parlare del progetto “Anch’io sono della Protezione Civile” durante la prima riunione del nuovo direttivo sezionale, quando il presidente Del Martino ha comunicato ai consiglieri l’intenzione di organizzare, in Provincia di Sondrio, un campo scuola aperto ai ragazzi di terza media e illustrato successivamente i contenuti di tale iniziativa.

Subito è parso chiaro che la preparazione di un tale evento non appariva certo semplice, anche per le responsabilità connesse  alla gestione di un gruppo di quella età e alla complessità delle operazioni da mettere in atto.

A conferma di questo ricordo che la nostra sezione è l’unica del secondo raggruppamento, comprendente le Regioni di Lombardia ed Emilia Romagna, ad aver accettato di predisporre un campo scuola; di tali iniziative se ne contano in numero di sette in tutto il territorio nazionale.

Visto che il coraggio e l’impegno sono caratteristici della nostra Sezione e dei nostri gruppi, si è deciso di portare avanti l’iniziativa,  affidando  al Coordinatore di P.C. Marco Bricalli  il non facile compito di curare i preparativi, per arrivare ad accogliere i ragazzi e predisporre nel migliore dei modi il programma per il loro soggiorno. Lo stesso era in ogni modo confortato dal fatto che investire sul futuro è uno dei migliori modi per impiegare il proprio tempo.

Sono stati inizialmente contattati vari circoli didattici della zona media Valtellina e, al termine delle iscrizioni, hanno aderito 44 ragazzi/e di III media, provenienti da Albosaggia, Berbenno, Caspoggio, Castione, Cercino, Chiesa Valmalenco, Chiuro, Fusine, Ponte, Sondrio, Torre S. Maria e Tresivio.

Il Gruppo di Piateda ha messo a disposizione il Rifugio in località le Piane, a m. 1550, OVE si è deciso di allestire il campo base. Per accompagnare i ragazzi per tutta la durata del loro percorso formativo, hanno dato la propria disponibilità il Coordinatore Marco Bricalli, il suo vice Moretti Ruggero ed altri 10 volontari, il Dott. Iannaccone, e sabato 2 luglio, hanno accolto i 44 iscritti ed i loro genitori.

A fare gli onori di casa, oltre al capogruppo di Piateda Gusmeroli Luigi, è intervenuto il presidente sezionale Alberto Del Martino, che ha illustrato il ruolo della Protezione Civile e dell’ANA, come primo approccio e quale preludio alle varie lezioni che si sono succedute nel corso della settimana e che hanno visto intervenire quali docenti, nei giorni successivi,  il Resp.le Naz.le P.C. Ing. Giuseppe Bonaldi, il Coordinatore trasmissioni 2° Ragg.to Dott. Chierichetti Guido, per la parte riguardante le telecomunicazioni e il Coordinatore A.I.B. 2° Ragg.to Dott. Francesco Morzenti.

Domenica 3 luglio è iniziata la vera attività formativa, organizzata rispettando precisi orari e sullo studio dei diversi argomenti che venivano approfonditi durante la  settimana, riguardanti le attività svolte dalla P.C., il suo funzionamento e le strutture operative che la integrano.

La parte che ha appassionato i ragazzi è quella dell’esperienza sul campo, dove hanno potuto toccare con mano le attrezzature utilizzate e assistere a simulazioni d’interventi, nonché le escursioni effettuate nei dintorni sotto la guida degli agenti della forestale e del soccorso alpino.

Per far meglio comprendere il significato di fare gruppo e di insegnare loro ad operare verso un obbiettivo condiviso, si  sono create sei squadre, a cui è stato dato il nome di un Battaglione Alpino,  ognuna formata da  6 componenti più un caposquadra, che  si sono suddivise i vari compiti, la cui corretta esecuzione si è resa necessaria per buon funzionamento del campo (pulizia delle tende, pulizia mensa, preparazione tavole per i pasti ecc.).

Dopo i primi tentennamenti, dovuti alla nuova esperienza, i ragazzi hanno collaborato di buon grado e tutti hanno fatto la loro parte, seguendo le istruzioni dei volontari, che, durante tutta la settimana, si sono prodigati, oltre che per formare i ragazzi, soprattutto per trasmettere loro i valori dell’amicizia, dello stare insieme, utili in questi periodi dove si sprecano i cattivi esempi di chi persegue solo interessi di parte.

L’ultimo giorno è stato dedicato alla valutazione delle attività svolte ed ai risultati raggiunti, sia con test predisposti ad hoc, sia attraverso le relazioni svolte dai ragazzi.

Attraverso queste ultime traspaiono gli stati d’animo e le loro sensazioni, mentre descrivono l’esperienza vissuta:

Davide Gianoncelli giudica le attività effettuate “nel complesso divertenti e coinvolgenti, soprattutto quelle dedicate alla  scampagnata con gli uomini della Guardia Forestale (che ci hanno insegnato a riconoscere le piante) e la giornata dedicata all’antincendio boschivo; giudica entusiasmante “il venerdì sera, quando abbiamo fatto il falò, dove abbiamo cantato, ringraziato i nostri tutori della Protezione Civile e dove ci siamo salutati”. Propone infine “di incrementare l’attività pratica e di organizzare di meglio il tempo.”

Michele Bonomi scrive “soprattutto mi è piaciuto quando ci sono stati gli argomenti pratici invece non mi è piaciuto assolutamente pulire le tende”.

Per Hernandez Wilson “questa settimana è stata piena di emozioni”.

Francesca Tavolato descrive con dovizia di particolari lo svolgimento delle giornate e dice che “il migliore modo per imparare è divertirsi e questo campo è stato interessante ma soprattutto divertente ed ho imparato tante cose interessanti, ogni giorno una diversa”; dispiaciuta in quanto la CRI non è potuta venire, chiude la relazione dicendo “se dovessi fare la volontaria farei sicuramente la cinofila, perché amo i cani”.

Ad Oliver Baruffi è piaciuto in particolar modo il martedì “che è stato uno dei giorni più belli perchè è venuto il Soccorso Alpino a spiegarci e mostrarci i loro metodi di soccorso” e chiude dicendo che “la settimana è stata piena di emozioni e non avrei mai pensato che i volontari lavorassero in questo modo”.

Nella sua lunga relazione Alberto Maspero descrive cosa ha imparato sulla Protezione Civile, sull’A.N.A., il Soccorso Alpino, il nucleo A.I.B., fa un resoconto delle attività svolte e nelle note finali dice “gli alpini sono stati un riferimento: un grazie speciale a loro. Sono stato onorato della presenza di grandi Autorità come il coordinatore dell’AIB e importanti figure di protezione civile e ANA, ma anche di tutti gli altri istruttori che ringrazio”.

Alice Tavolato scrive che “appena arrivata in questo campo ero un po’ timida perché non conoscevo nessuno, poi però ho fatto amicizia con quasi tutti, sia ragazze che ragazzi .. il venerdì sera abbiamo appiccato il fuoco alla legna accatastata e siamo stati lì quasi tutta la sera a guardare il fuoco che pian  piano si spegneva, come questa fantastica settimana”.

Elena Pizzatti racconta che “il primo giorno nel campo immaginavo di annoiarmi, ma il giorno seguente ho capito che avrei imparato un sacco di cose nuove che prima non sapevo”.

Monica Lenatti ringrazia i volontari “che hanno rinunciato alla loro vita quotidiana per venire qui a sopportare delle piccole pesti come noi e soprattutto perché questa esperienza lascerà un segno indelebile nella nostra vita”.

Hu Matteo racconta che all’inizio non conosceva nessuno “poi dopo l’alzabandiera e il discorso di benvenuto avevo capito che dovevo fare amicizia con i miei compagni e pian piano fu così. … e per finire in bellezza venerdì sera facevamo un bellissimo falò e pian piano quasi tutti si misero a piangere”.

Per Edoardo Coiatelli “è stata un’esperienza per me davvero unica e fantastica. Ogni giorno è stato una vera sorpresa e un vero colpo di scena … complessivamente è stato bellissimo; mi auguro di poterlo rifare e di poter entrare nella Protezione Civile”.

Una bella esperienza secondo Davide Dioli anche se, ricorda “Domenica, il giorno dopo quello in cui siamo arrivati, abbiamo iniziato a lavorare, chi puliva le pentole, chi le tende, chi i tavoli”.

Piani Emanuela, Agnoni Andrea e Luca Della Maddalena hanno trovato “alcune cose interessanti, mentre altre sono state noiosissime, ma la parte più bella è stata l’ultima sera perché”, racconta Luca, “abbiamo fatto il falò e di notte abbiamo fatto un casino bestiale”.

Rocco Negrini dice “all’inizio non ero molto convinto della scelta che ho fatto di venire qui, piano piano invece mi è piaciuto perché ho fatto amicizia con molti ragazzi”.

A Gabriele Tartaro “l’esperienza di questo campo mi ha aiutato perché ho imparato a convivere con gli altri e a stare per un po’ lontano da casa”.

Chiara Belcao ricorda che “appena arrivata mi hanno munito di tesserino, cappello e maglietta, dopodichè c’è stato il taglio del nastro eseguito dal Sindaco di Piateda. Ogni giorno c’era l’alzabandiera e l’ammainabandiera, cantando anche parte dell’inno italiano”.

Diana Vairetti è stata convinta a partecipare dal papà e “in questa settimana ho trovato dei meravigliosi amici che non dimenticherò e ho vissuto la settimana più istruttiva della mia vita”.

Marco Foppoli scrive che “non sono mancate le visite dei capi che venivano da Milano e da Roma e questa settimana mi è piaciuta molto e mi ha convinto ancora di più a fare in futuro la naia”.

Nicola Forensi è rimasto “veramente colpito l’ospitalità del rifugio e del suo gestore – il Luis – anch’esso nella Protezione Civile”.

Anche Michele Lanzini, nella sua relazione, cita il Luigi e da grande vorrebbe entrare a far parte dell’antincendio boschivo, alle cui lezioni ha prestato particolare attenzione.

Simone Perego, come un po’ tutti, è rimasto affascinato dall’intervento dell’elicottero, in occasione della giornata dedicata alle lezioni sugli incendi nei boschi.

Patrizio Bonomi ha “raccolto nozioni di convivenza con i compagni, con i caposquadra e con tutti i volontari”.

A Elena Bazzi sono rimaste impresse le spiegazioni ricevute dal Soccorso Alpino, che “ha insegnato tante cose interessanti, tipo come fare a soccorrere le gente che si è persa, fatta male in montagna o sotto le valanghe”.

Erick Fanchetti è “partito con l’intenzione di aiutare il mio prossimo nei momenti di difficoltà; arrivato alla fine posso dire che il mio obbiettivo l’ho centrato”.

Valentina Della Valle ringrazia i volontari perché “sono riuscita a stare bene con più persone ma soprattutto a sentirci uniti come se fossimo una grande famiglia e si riesce a capire la vita di gruppo”.

A Thomas Scherini è piaciuto ”il senso di appartenenza che hanno gli Alpini nella loro grande famiglia”. Simone Tomè ha trovato molto interessante la lezione sulle telecomunicazioni, così come ha trovato” molto coinvolgenti gli aspetti pratici perché riuscivi a immedesimarti con loro”.

Michela Invernizzi ha “imparato a cantare l’inno nazionale italiano e ho imparato moltissime cose che mi serviranno lungo il corso della vita” e ricorda che “alla fine tutti ci siamo salutati e qualche lacrima è scappata”.

Luca Folini ha imparato a montare un tendone e a pulire il bosco dalla legna secca.

Filippo Formolli descrive l’accoglienza ricevuta dai volontari “così pazienti e dal primo giorno ci hanno accolto come se fossimo parenti non visti da tanto tempo e la mensa forniva un cibo ottimo”.

Federico Della Fontana ha vissuto “una settimana di mille emozioni, siamo stati una famiglia unita sia nei momenti facili che in quelli difficili . . venerdì sera è stato il momento più bello perché il falò mi ha fatto ripercorrere tutti i momenti passati con i miei compagni di viaggio. E’ stato tutto molto bello e commovente”.

Matteo Belcao ha osservato che “la Protezione Civile non è solamente un sistema che compare solo per soccorrere i feriti quelle poche volte all’anno, ma dietro ci sono mesi di preparazione per gestire al meglio le emergenze e per prevenirle”.

Per Alex Acquistapace “è stata una settimana fuori dal mondo, dove ho imparato a montare una tenda e a dormire in una tenda”. Per Simon Pietro Passeri l’esperienza è da ripetere perché rivelatasi molto interessante, “a parte qualche litigio con i miei compagni nella tenda”.

Daniele Tarabini elogia “i volontari ed il personale docente che è sempre stato a disposizione per rispondere alle domande e per richieste di aiuto”.

Roberto Mondora è contento degli organizzatori che “sono stati bravi a tenerci a bada e a insegnarci qualcosa che non sapevamo”. Insieme i ragazzi hanno poi voluto esprimere insieme la loro gratitudine consegnando ai volontari questa lettera:

 

Cari Alpini,

è stata una settimana di mille emozioni vissuta assieme con felicità e a volte con un po’ di tristezza.

Ci avete istruito come se fossimo vostri figli e per questo vi ringraziamo tantissimo ed è grazie a voi che abbiamo imparato cos’è la Protezione Civile, come si collabora in gruppo.

Vi ringraziamo per la vostra grandissima pazienza che avete avuto con noi ogni istante che non vi ascoltavamo e che non davamo ascolto ai vostri comandi.

Per questo ci scusiamo tantissimo anche se siamo stati un po’ distratti abbiamo imparato molto da voi.

Siete stati delle ottime guide per noi e per questo abbiamo voluto scrivere queste parole perché avete lasciato un segno indelebile nel nostro cuore che non si cancellerà mai.

Vi vogliamo tanto bene !!!!

Grazie Luigi, Livio, Luciano, Gianfranco, Ruggero, Mauro, Chiara, Luigi Gusmeroli, Carlo, Paolo, Marco, Simone, Franco, Iannaccone e un grande ringraziamento al nostro capo Marco Bricalli!!!

 

Per tutti gli attori di questo campo scuola la speranza è quella di rivedersi in futuro, affinché questa importante esperienza comune possa venire riproposta e la collaborazione nata sui prati e i boschi di Piateda continui in futuro ed in altri luoghi.

Per questo i ragazzi verranno invitati a partecipare alla  esercitazione di Raggruppamento, che si terrà a Esine (BG) nei giorni 16, 17 e 18 settembre e soprattutto a quella che verrà organizzata nella Provincia di Sondrio durante il 2012,  che rientra negli eventi programmati per festeggiare al meglio i 90 anni della nostra Sezione.

Paolo Folini


Non è possibile inserire commenti.