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La nostra storia

12 marzo 1967 – Nasce la Sezione ANA di Tirano

Tirano è un ridente borgo sulle sponde dell’Adda in una felice posizione al confine con la valle di Poschiavo della Confederazione Svizzera e conta circa 8.000 abitanti.

È metà turistica e commerciale all’incrocio di grandi vie di comunicazione che, attraverso il Passo dell’Aprica, Passo Bernina, Bormio, Livigno, Passo Stelvio e Santa Caterina portano in Trentino-Alto Adige. Austria, Svizzera e Germania. È centro storico rinomato per i suoi antichi palazzi, già residenza dei nobili Torelli, Visconti Venosta, Salis, Lambertenghi, Merizzi ed è cinto dai resti d’una cerchia muraria fortificata, con le antiche porte d’accesso alla città tutt’ora agibili: Porta Milanese, Porta Poschiavina e Porta Bormina e dal Castellaccio, opera di Ludovico Sforza detto “il Moro”. È meta di pellegrinaggi verso la “Basilica della Madonna di Tirano”, santuario sorto per volere popolare a seguito dell’apparizione della Madonna al beato Mario Homodei, avvenuta il 29 settembre 1504, ora assunta a “Patrona della Valtellina”. Ed è in questa splendida terra di gente di montagna che il 12 marzo del 1967 nasce la sezione Tirano, dal potenziamento del gruppo esistente che faceva capo alla sezione Valtellina. Era stato così per tanti anni, ma tirano meritava una sezione autonoma: la cittadina era la sede estiva del mitico, omonimo battaglione fondato nel 1886 e patria di alpini che non furono secondi a nessuno: lo testimoniano le sette Medaglie d’Oro al Valor Militare sui fronti dell’Eritrea, della Grande Guerra, della Grecia e della Russia, concesse ad alpini del battaglione che resteranno nella storia: capitano Franco Briolini, tenente Giuseppe Perego, sottotenente Giuliano Slataper, tenete Giovanni Soncelli, capitano Giuseppe Grandi, tenente Giovanni Piatti, tenente Lorenzo Nicola. La sezione prenderà il nome di una medaglia d’Argento, il sottotenente Danilo Tozzi,

primo presidente sarà Gianluigi Bonisolo, che resterà in carica fino al 1986, quando gli subentrerà, per un anno Mario Rumo, e poi Lino Basetto, “andato avanti” quattro anni fa. Prese il suo posto Luigi Trimarchi, 1° capitano medico, sostituito poi da Mario Rumo Attualmente in carica. La sezione è sempre stata un tutt’uno con il Battaglione Tirano: ne ha onorato la storia, ne ha conservato la memoria dopo lo scioglimento del reparto, avvenuto il 23 marzo del ’91, quando già si avvertivano le prime avvisaglie d’un orientamento che avrebbe portato alla progressiva rarefazione dei reparti alpini dal loro ambiente naturale. Il primo “atto d’amore” è avvenuto nello steso giorno della costituzione, con il primo raduno interregionale degli alpini del 5° reggimento e del battaglione Tirano. L’appuntamento si ripeterà due anni dopo, e poi nel ’72, all’Aprica nell’85, e ancora a Tirano nel 1997. Intanto nascono nuovi gruppi, Aprica, Tresenda, Valdidentro e Valfurva: oggi se ne contano 16, con 1.400 soci effettivi e 200 soci aggregati. Fiore all’occhiello della sezione è il nucleo di Protezione civile, nato nel 1983 con il contributo dei volontari dei gruppi di Villa, Bianzone, Mazzo e Valdidentro. Non è certo un nucleo soltanto sulla carta, perché reggerà l’urto delle drammatiche circostanze, impegnandosi a fondo sul territorio sgomberando frane, ripristinando viabilità compromesse, assistendo la popolazione alluvionata ed evacuata, contribuendo alla ricerca di persone scomparse nei boschi e in montagna, nell’opera antincendi. E, fuori dalla provincia, intervenendo a dare man forte ai volontari delle altre sezioni nei giorni dell’alluvione in Piemonte, in Val d’Aosta e durante il terremoto in Umbria. Gli alpini della sezione si dimostrano sempre all’altezza della situazione; merito anche del costante addestramento, partecipando a esercitazioni come quella del 2002, che in Valtellina e Valchiavenna impegnarono i nuclei di Protezione civile del 2° raggruppamento con campi base a Morbegno,

Tirano e Valdidentro. Il giorno più triste nella storia della sezione è certamente il 23 marzo 1991, quando cessa di esistere l’eroico “Tirano”; le drappelle del battaglione vengono consegnate dal generale Cicolin al sindaco della città Flavio Poluzzi. Saranno custodite come reliquie, perché raccontano la storia di un reparto che ha avuto tanta parte nell’ultima eroica battaglia di Nicolajewka. Ed è appunto nel ricordo della campagna di Russia che la sezione viene incaricata, nel 1997, di offrire l’olio per la lampada della Madonna del Don, custodita dai frati di Mestre. La sacra icona venne recuperata fra le macerie di un’isba di Belogorije. A Tirano si racconta che l’icona fu trovata dagli alpini della 46° compagnia del “Tirano”, comandata dal tenente Beppe Perego che la consegnò a padre Crosara perché la portasse in Italia. Per la sua posizione, il territorio di Tirano è un ottimo campo di gare in estate e in inverno. E così la sezione si trova ad organizzare numerosi campionati nazionali ANA, dalla corsa in montagna allo sci da fondo e slalom gigante. La vita associativa è altrettanto intensa. Ogni anno si svolge il pellegrinaggio in Vallombrina, al sacrario dedicato ai Caduti della Grande Guerra. Il sacrario, posto a 3.700 metri, fu restaurato dagli alpini del gruppo Valfurva, grazie all’impegno del capogruppo, il maresciallo Mario Testorelli, “andato avanti” nel 2003. Un impegno ripetuto dagli alpini di tutta la sezione in occasione del passaggio nel ’99 di Camminitalia, la grande impresa, durata dalla primavera all’autunno, in quasi duecento tappe, organizzata e animata dal generale Cesare Di Dato, direttore de L’Alpino. Per la circostanza ci fu anche una tappa… svizzera, a Poschiavo, la sera del 24 agosto, con il simpatico coinvolgimento degli alpini elvetici. Sul piano… interno, da registrare i gemellaggi con il gruppo piemontese di Calamandrana, una serie di visite reciproche con gruppi della Valsugana, in particolare con il gruppo di Viarago, che custodisce una pergamena del 1522 dalla quale risulta che nel paese si insediò una comunità proveniente proprio dalla Valtellina. Non poteva certo mancare la terra d’Abruzzo, e il ricordo del battaglione alpini “L’Aquila” e del compianto Peppino Prisco ultimo reparto militare ospitato, nel 1945, nella caserma Torelli, a Tirano, e al contributo dei suoi alpini alla liberazione di Bologna e Bergamo, aggregati alla quinta armata statunitense. Gli alpini della sezione sono stati ospitati dalla sezione gemella Abruzzi, che ha ricambiato la visita a Tirano. La storia della sezione è dunque strettamente legata a quella del “suo” battaglione: non poteva essere altrimenti: è una storia esaltante, quella di uomini forti e alpini di razza, legati alla propria terra, generosi in pace come la furono indossando la divisa. Perché allora come oggi hanno in testa il cappello alpino.

(Tratto dal sito della Sezione di Tirano)
Il 20 settembre 2015 le due Sezioni Valtellinesi si riuniscono nella rinata
SEZIONE A.N.A. VALTELLINESE

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