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PUBBLICATO IL MEDAGLIERE NAZIONALE ANA Vi compare il “nostro” Aldo LUSARDI

Sul Sito Nazionale ANA, dopo “IL LABARO” (pubblicato on line lo scorso 4 novembre 2011) è stato in questi giorni presentato l’E-book che ricorda i Decorati del “MEDAGLIERE”, alpini a cui venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare mentre prestavano servizio in reparti non alpini.
E’ questo il secondo volume della collana dal titolo “I quaderni dell’Associazione Nazionale Alpini” che vede l’uscita oggi 24 maggio a memoria e in onore di tutti quei giovani che questo stesso giorno di 97 anni fa, partirono per il fronte per portare a compimento il sogno risorgimentale dell’Unità Nazionale.
Questo volume, scaricabile dal sito Nazionale, acquista per la nostra Sezione ancor maggiore valore poiché in esso è ricordata una delle quattro Medaglie d’oro delle quali è decorato il nostro vessillo sezionale: quella del Ten, Aldo LUSARDI (già S.Ten di Complemento del II Rgt. Alpini nel 1930) caduto ad Addi Gundi (Eritrea Italiana) il 5/11/1935 al comando di un plotone d’avanguardia della 1^ Compagnia del 16^ Btg. Indigeni (I Gruppo Battaglioni Eritrei)
Nella presentazione dell’iniziativa viene riportato cheMarco Tullio Cicerone scrisse: “La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi” e questo è il  modo per ricordarli tutti, uno ad uno, affinché la loro memoria non vada mai perduta.

DALLA PREMESSA:
“Sul Medagliere dell’Associazione Nazionale Alpini sono appuntate le Medaglie d’Oro al Valor Militare di soldati che hanno prestato servizio nelle Truppe Alpine, ma che, al momento del fatto d’armi che ha determinato l’alta ricompensa, militavano in altri reparti.
Il Medagliere, conservato in un quadro esposto nella sala del Consiglio della Sede nazionale, si fregia di 110 Medaglie d’Oro al Valor Militare, tuttavia questo numero non è preciso: durante le nostre ricerche, infatti, abbiamo appurato che esistono altri Decorati, principalmente della Seconda Guerra Mondiale e della Campagna di Liberazione.
Pur nella consapevolezza di queste “mancanze”, si è deciso di rendere nota quella che consideriamo una preziosa testimonianza, soprattutto perché il Medagliere, a differenza del Labaro, non viene mai esibito ad alcuna celebrazione o manifestazione pubblica.
Alla luce di quanto sopra, i curatori si sono attenuti allo status quo, riportando esclusivamente le notizie riguardanti i Decorati le cui medaglie sono apposte sul Medagliere.
Tra questi troverete sia i Caduti della Resistenza sia quelli della Repubblica Sociale di Salò.
E’ questo, a parer nostro, l’insegnamento che ci hanno lasciato e su cui dovremmo riflettere. Purtroppo, assai spesso e specie nel nostro Paese, prevale uno spirito di continua rivalsa dei “vincitori” nei riguardi dei “vinti”, di chi “aveva ragione” contro “chi aveva torto”.
Ci pare davvero singolare che, a più di settant’anni, le ferite prodotte da quegli eventi siano ancora aperte, suscitino polemiche, alimentino rancori e passioni che il balsamo del tempo avrebbe dovuto lenire.
A noi piace pensare che, coloro che di volta in volta hanno cucito sul drappo queste Medaglie, leggendo il nome del Caduto, si siano sentiti orgogliosi di appartenere a una grande Famiglia di gente pronta a sacrificare la propria vita per un ideale.
E noi, oggi, dobbiamo sentirci orgogliosi di appartenere alla stessa grande Famiglia di cui fanno parte i Caduti di tutte le guerre e gli Alpini che appuntarono allora quelle Medaglie, una ad una, senza riserve.
Perché gli alpini coltivano il culto della memoria rendendo onore ai loro Padri caduti su fronti diversi, ma affratellati nella serenità della morte che non conosce odio né rancore”

L’E-book è scaricabile dal Sito Nazionale www.ana.it.

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